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IL MATRIMONIO PER CONCORSO

MELODRAMMA COMICO IN TRE ATTI.

4 L

IL

MELODRAMMA COMICO IN TRE ATTI

MUSICA DEL MAESTRO

Sto Happrcsentarst

AL GRANDE TEATRO LA FENICE

M VEXEXiA

La stagione d'Estate 1858. IMPRESA FRATELLI MARZI.

MILANO

COI TIPI DI FRANCESCO LUCCA.

// presente libretto^ essendo di esclusiva proprietà dell' 'editore Francesco Lucca, restano diffidati i si- gnori Tipografi di astenersi dalla ristampa dello stesso senza averne ottenuto il permesso dal sa ci- tato editore proprietario,

PERSONAGGI

ATTORI

PANDOLFO, mercante . . Sig. Zuccliini Giovanni

LISETTA, sua figlia . . . Sig .a Boccabadati Virginia

ALBERTO ....... Sig. Galvani Giacomo

FILIPPO, locandiere . . . Sig. Crivelli Enrico

ANSELMO, negoziante . . . Sig. Bellini Andrea

DORINA, sua figlia . . « Sig.* Allievi Manetta

LA ROSE, francese . . . Sig. Galletti Antonio

Servi Camerieri Militari Signori Dame La scena è in Parigi. 1700.

I versi virgolati si ommettono.

PAROLE DEI SIGNORI

l£. Elancalari e Chiossone.

ATTO PRIMO

SGENA PRIMA

Sala comune nella Locanda di Filippo. Filippo, poi Lisetta.

FlL. {entra e batte all'appartamento di Lisetta)

Ehi, Lisetta? Lis. (di dentro) Che volete ?

Fu,. Siamo soli, non temete...

Lis. (esce) Voi, Filippo?... E il padre?... Fil. È uscito

Se qui vien , sono avvertito ,

E possiam per qualche istante

Favellar con libertà. Lis. E fia vero? Fil. Sì, Lisetta...

Lis. Che piacere!...

Fil. Poveretta !

Sempre chiusa , imprigionata !... Lis. Ah pur troppo! a questa vita,

M'ha la sorte condannata!...

Mi vuol bene, ed ha buon cuore,

Ma bisbetico è Y umore

Del carissimo papà. Fil. Vostro padre? Gli è un avaro

Che nasconde il suo tesoro... Lis. Voi scherzate...

Fil. Parlo chiaro;

Io rubarglielo vorrei...

Che ne dite?

Lis. (maliziosamente) Non saprei...

Fil Se mi date il vostro assenso,

O Lisetta, al resto io penso, E il tesoro mio sarà.

6 ATTO

Lis. Voi, Filippo, del mio cuore

Il segreto conoscete;

Ma geloso è il genitore.

deluderlo potrete;

Ad un ricco ei mi destina ,

Ad un Conte mi darà;

Della scelta, poverina,

Io non ho la libertà. Fìh. Voi mi amate? Il vostro amore

coraggio al voler mio.

Se si oppone il genitore

A combatter ci son io.

La sua boria non m' arresta ,

Don Pandolfo cederà ;

La prolifica mia testa

Mille astuzie inventerà. Lis. Vinceremo ? . Fil. Non temere;

La tua destra?... Lis. Eccola qua.

a 3 Siam concordi nel volere,

E il progetto riescirà.

(di dentro si ode Pandolfo che chiama)

Camerieri ?... Camerieri ?

LlS, (agìtatissima)

Ah ! mio padre !.. Fil. Addio , Lisetta .

Torna in camera, t'affretta...

(Lisetta entra nella sua stanza)

Ehi, signore, eccomi qua.

(verso Don Pandolfo che entra)

SCENA II.

Pandolfo e detto.

Pan. (con una gazzetta fra le mani 2 si mostrerà molto affaccendato)

Che diluvio di cose!... il mio cervello E un vero Mongibello. Tutta Parigi ho corso

PRIMO i

in cerca di scrittori e gazzettieri...

Quanti profondi inchini

Han fatto ai miei zecchini!...

Un milione d' ostacoli ho incontrato ,

Ma l'articolo è qui bello e stampato. Fil. Di grazia, Don Pandolfo ,

Perchè tanto in faccende? Pan. E lo chiedete?

Un portentoso mezzo ho ritrovato

Da far trasecolare i parigini... Fil. Immaginar poss' io di che si tratta ?

Qualche grande scoperta, un' invenzione

Straordinaria, sublime... Pak. Eh via, buffone!

Fil. Scommetto che si tratta...

Di mia figlia.

Fil. (Sua figlia! Oimè !) Che dite? (con premura)

Le trovaste un marito? Pai*. Cento, mille mariti; udite, udite!

In primis e antimonio,

Sappiate che ho girato

Borghi , città vastissime,

Ho visto ed imparato.

Or dunque avendo un3 unica

Figlia da maritare ,

Pensato ho di ricorrere

A un uso d9 oltremare- Facendo appello ai celibi,

Mi valgo del giornale,

Ed apro per mia figlia

Concorso universale.

(spiega la gazzetta e legge)

-Pubblico rispettabile , -Inclita guarnigione, -Una donzella nubile -Al talamo si espone. d'un mercante figlia, italiana e bella, -Ricca è di dote etcetera^

S ATTO

-Più, dote di scarsella; -Essa è alloggiala all'Aquila -A fianco del papà, -E , nella sua modestia, -Qual è si mostrerà. -Chi brama menar moglie -Profitti dell' invito; -Coi requisiti debiti , -Diventerà marito. - Che fantasia!... che immagini! Che genio! che testone! Cotest' avviso è un' opera Degna di Cicerone! Che ve ne par?

FlL. (con rabbia) Un pazzo

Voi siete diventato. Pai*. Io pazzo?

Fjl. Certamente.

La figlia ad un mercato? Pain. Tacete, impertinente!

Rimproveri non voglio.

La vostra bassa gente,

I cuochi, i servi, i sguatteri,

Andate a consigliar. , Fil. Ma espor volete in piazza

La povera ragazza? Pah, Tacete !

Fil. Entrambi favola

Fra poco diverrete

Di tutta la città. Pan. Che favola! che favola!

Fra poco la vedrete.

Di questo parto il magico

Effetto sentirete ;

Di scapoli un esercito

L' albergo assedierà,

E la mia figlia pubblica

Per me diventerà.

PRIMO 9 Fil. Sarete entrambi favola Di tutta la città. (Fa pur castelli in aria,

Lisetta mia Sarà.) (Pandolfo entra nèlla stanza

Va pur, vecchio balordo, di Fa, se ti piace, a' miei consigli il sordo; De' tuoi stupidi sogni io me la rido; T' accorgerai fra poco Chi nelle mani avrà più bello il gioco.

(parte)

SCENA III.

Anselmo e Pandolfo da parti opposte. Pan. (parlando verso V uscio da cui esce)

Taci, fraschetta, quel che voglio... io voglio.

Ans. (cne 51 sarà avviato verso la porta comune 9 udendo la voce di Landolfo si volge)

Non m' inganno?... Chi vedo!

Voi, Pandolfo, in Parigi? Pah. Oh caro Anselmo!

Qua un abbraccio. -Voi pure in questo albergo ?

Qual fortunato incontrò!... Ans. Perdonate,

Voi, Pandolfo, ex mio cuoco, come mai Pan. Zitto, che niun ci ascolti; in confidenza,

Dacché ci siam lasciati ,

Mi son dato al commercio; or bene or male

Mi andarono gli affari ;

Ho perduto, ho fallito,

E a furia di fallir... Ans. Siete inricchito.

Bravo, Pandolfo! È comodo il mestiere.

Io così non la intendo. Pan Eh via, che importa?

Tronchiam questo discorso. Un serio affare

Solenne, interessante,

Ho per le mani , e spero

Entro quest'oggi combinar..,

// Matrimonio per concorso Ql

10 ATTO *

Aiss. Che cosa ?

Pan. Le nozze di mia figlia, anzi, sentite

Che mezzo straordinario ho immaginato

Per scegliere un marito!

Al pubblico la espongo; i pretendenti

Piovono a mille a mille;

A noi la scelta. Afa. Oh che pazzie!

Pan. Che dite?

Voi pure , se volete,

Anselmo , concorrete ;

Chi sa...

Ass. Lo so ben io... siete un somaro.

(parte indispettito)

Pan. Povero disperato ! ei non ragiona.

Asino è quegli che non ha denaro. (parte)

SCENA IV.

Lisetta dalle sue stanze, Filippo dalia comune.

LlS. (aPre la porta 3 guarda intorno e vede Filippo che entra)

Mio padre è uscito? Fil. Si , cara Lisetta.

Lis. lo son fuori di me... non lo sapele ì

Al concorso mi ha esposta... oh mio rossore! Fil. So tutto , non temete ,

Egli si ostina invano,

Quest'oggi chiederò la vostra mano.

SGENA V.

Alberto e detti.

Alb. È permesso ?

Fil. Padron mio.

Favorisca... Che comanda l Alb. Il padron della locanda ?,..

Fil. Il padron , signor , son io.

Alb. Lessi or ora un pazzo invito ...

PRIMO H Ma che vedo? Non è quella L' adorabile zitella

Al concorso d'un marito? {wwo Lisetta)

FlL. (con ìstizza)

(Ecco il primo !) Ani. Menzogneri Non fur certo i connotati; Quelli occhietti lusinghieri Che a ferir son destinati , Queir amabile sorriso Il mio cuore han già conquiso; Son tra i vostri cavalieri Neil' arringo dell'amor.

FlL. (piano a Lisetta)

(Via, rispondi al zerbinotto, Non avere alcun timore... Aggiustarlo io vo' di botto Se vuol fare il bell'umore; S' egli aggiunge ancora un detto

10 non son più locandiere Se coi gatti sopra il tetto Non lo mando a far V amor.)

Lis. Non si scaldi , signorino ,

Meno furia, piano piano,

11 costume parigino

Di seguir si studia invano; Cerchi altrove il caro oggetto Che gli infiammi il facil petto, Qui sue reti indarno tende Il galante cacciatoi*.

FlL. disparte segni di gioia)

«(Bene! brava!)

AcB. (sorridendo a Lisetta) «Neil' amore

»Un tantin di ritrosia?... "Sono esperto cacciatore , "E la preda è sempre mia... "Locandiere? una parola "Vorrei dir da solo a sola.,.

FlL. "Non Capisco... (fremendo)

12 ATTO

Alb. (con rabbia) «Andate via!

Fil. Come l come ? (con ìmì

Lls< (ad Alberto deridendolo) Troppo fllOCO ;

Signorino, è lungo il giuoco... Alb. Il mio cuore, la mia mano...

Lis. Troppo fretta, piano, piano.

Alb. (insistendo j accenna a Filippo la porta)

Locandiere... Fil. (con rabbia) Che bramate ?

Ale. Via, partite, impertinente ! (minaccioso)

Fil. Tracotante! io resto qua!

Alb. Giuro al cielo!...

Lis. V arrestate,

Son sua moglie. Alb. (sorpreso) Che mai sento !

Fil. (piano a Lisetta)

(Sei, Lisetta, un gran portento; Bel trovato in verità.) Alb. sua moglie! che peccato!

Presi un granchio, come va.)

FlL. (a Lisetta indicandole Alberto)

(Ei restò pietrificato;

È confuso, e ben gli sta.)

LlS. (verso Alberto ridendo)

(Questi è bello e congedato,

a seccarci tornerà.) fitto. Perdonate V ardir mio ;

Qui fui tratto dal desio

Di veder quella sfacciata... Lis. Che sfacciata? (con istizza)

Alb. La ragazza,

Che per voglia di marito,

Fece al pubblico V invito... Lis. Rispettatela! Alb. È una pazza

Degna figlia del papà. Lis. {scherzando) Eh via , la collera

Freni , o signore , Mi par ridicolo

PRIMO Ì3

Nel suo furore;

in folli ingiurie

Stilla il cervello,

Ma proprio ridere

Ella mi fa. io, per confondere

Un vano orgoglio,

Questo consiglio

Porger le voglio :

Chi delle femmine

Si fa zimbello,

Burlato in ultimo

Si troverà. Fil. (Oh, ve' che spirito!

Sono incantato!

Povero diavolo

Mal capitato!

Fra le sue nobili

Geste amorose,

Questa sua gloria

Non scriverà.) Alb. (Sto fra Y incudine

Ed il martello;

Di me si burlano

E questa e quello;

Ma d'altre femmine,

Meno ritrose,

La preda facile

Non mancherà.)

(Lisetta entra nelle sue stanze. Filippo esce) A Mi. {indispettito verso Filippo)

Maledetto quel marito!

Che gli affissi abbian mentito ? Oh chi vedo !

{osservando Dorina che esce dal suo appartamento)

ATTO

SCENA VI.

Dorina e dello.

DOH. (** avvia verso il fondo j vede Alberto e rimane confusa)

Perdonate ; Io cercava un cameriere... (per ritirarsi)

Alb. (invitandola a fermarsi)

Favorite...

DOK. (con trepidanza) Ma SCUSate...

Trattenermi non potrei... Ale. (Come è semplice costei !)

Se r ardir non è soverchio ,

Siete sola?... Dor. Ho il genitore.

Alb. Negoziante? Dor. Quale inchiesta!

Alb. Italiano ?

Dor. (vivamente) Si, signore.

Alb. (Oh cospetto! è questa , è questa!)

Dor. Ma di grazia, che chiedete?

àlb. Vostro padre è un uomo strano.

Dor. Mio signor , voi V offendete.

Alb. Ei v' offende, chè al concorso

Esponea la vostra mano...

Dor. (sorpresa ed agitata)

Che? mio padre?... ed ha ricorso?...

Oh rossori che cosa dite!...

Me meschina !... Alb. Io non v' inganno.

Dor. Sventurata! un nuovo affanno!..,

Alb. Voi piangete ?...

Don. Ah compatite !...

Son costretta a lagrimar ! Alb. Non piangete ; il vostro pianto

Mi discende infino al core,

E vi desta dell'amore

Un insolito sospir.

Ah potessi a voi ds accanto

PRIMO 15

Mitigar le ascose pene!...

Io vedrei nel vostro bene

Più ridente l'avvenir. Don. Sono troppo sventurata!... (per-ustire) Ale. M'ascoltate!... il vostro affetto...

Don. Il mio affetto?...

Ale. Dell' onore

Ebbi ognor la fiamma in petto. Don. Ah signor!... cosi schernita,

Voi volete?... Ale. La mia vita

Io con voi dividerò. Don. Sono povera...

Ann. Che importa?

Ricca dote è un nobil core;

Se v' aggrada, al genitore

Vostra mano chiederò. Don. La mia man ? (con gioia)

Alt». Poss' io sperare?...

Don. Sì, Sperate... (teneramente)

A LE. Oh gioia ! (per prenderle la mano)

Don. Addio !

Del mio cor, del padre mio

Alla legge Obbedirò, (rientra nelle sue stanze)

Ale. Quale improvviso all'anima

Raggio per lei brillò ! Io che finora al calice

Bevuto ho del piacer, Fui vinto d'una lagrima

Al magico poter! Della conquista facile L' ardor si dileguò, E dell'amor la fervida Speranza si destò.

(avviandosi verso la porta comune incontra in)

A T T 0

SCENA VII.

Pandolfo e dello.

Pan. {entra affaccendato e vede Alberto)

(Chi sarà mai costui? Scommetterei Che ha letto la gazzetta.)

ÀLB. (guardando Pandolfo) (Oh che figura !

All' aria io giurerei

Che è lui di certo. Interrogarlo voglio.)

Signor... Pan. Che mi comanda ?

Alb. Favorisca.

Ella sarebbe il padre

Della ragazza che al concorso è posta? Pan. (1/ ho indovinata ! io son filosomista.)

Quello appunto, signore, in carne ed ossa.

Pandolfo Spartivento... Alb. Mi rallegro.

Pan. (Ho inteso; egli ha già vista

La mia ragazza.) Ebbene,

In che posso servirla ? Alb. Vostra figlia

Vidi e mi piacque. Non è oscuro il nome

Degli Aibiccini; al par di voi mercante... Pan. Mercante?... Si, vedrem... non è gran cosa...

Ci vorrebbe... ma intanto, or su due piedi...

Non posso... A questa sera. Alb. Rifiutate? Pan. Non rifiuto, vedremo, parleremo...

Presentate la vostra biografia ,

Inscrivo il vostro nome... e sceglieremo. Alb. (Che buffone! ho capito.) A rivederci. (parte) Pan. Il primo è capitato,

Ma non è, come io voglio, un litolato.

PRIMO

)7

SCENA Vili.

Uscita e detto.

LlS. Padre mio... (sommessamente)

Pan. La mia figliuola!...

Lis. Vorrei dirvi una parola...

Caro padre... Pan. Via , t'affretta.

Non mi far la semplicetta... Lis. Temo ognor...

Pan. Per qual ragione?

Sono un uomo od una fiera?

Son Pandolfo o una pantera?

Su , via , parla 5 te lo impone

La paterna autorità. Lis. Caro padre, ve lo dissi;

Mi fan rabbia quelli affissi... Pan. Siam da capo !

Lis. Han compromesso

Il mio nome, son beffata... Pan. Sei dall' uno e 1' altro sesso

Per mio mezzo invidiata... Lis. I cascanti parigini

A mie spese rideranno... Pan. Conti , duchi , marchesini

A vederti accorreranno... Lis. Bella cosa! alla berlina!

Pan. Via, si calmi, signorina,

Presto sposa diverrà. Lis. Come? sposa ?

Pan. Un pretendente

La tua man mi ha chiesto or ora.,. Lis. Filippo certamente...)

Pan. Io non ho deciso ancora...

Lis. Che indugiate? Risolvete..,

Pan. Penseremo... Lis. Decidete,.. Pan. Ci vuol tempo... si vedrà,

// Matrimonio per concorso

18 ATTO LìS. ^otio ajJeUuoso e carezzevole)

Caro padre, se il riposo

Della figlia avete a cuore ,

Deh, toglietemi al rossore,

Concedetemi lo sposo ;

Ah, vi muova il pianto mio,

È una figlia che v' implora ,

Non vogliate che ella mora

Di vergogna e di dolor. Pai*. Cara mia, se V ho stampata,

Credi a me, fu per tuo bene,

Non mi far di queste scene,

Sarai presto maritata;

Fra le schiere dei galanti

Qual regina sceglierai,

E l'orgoglio diverrai

Del tuo caro genitor. Lis. Ma lo sposo... Pan. Oh quanta fretta !

Oh che smania!... Aspetta... aspella... Lis. Caro padre, ah noi negate...

Pan. Taci, basta, te lo do.

Lis. Ah di gioia mi colmate!

Io sua sposa diverrò. Pan. Già tu l'ami? Che mai sento!

Lis. »Sì , da un mese egli mi adora...

«Or fìa pago il mio contento... Pan. «Questa è bella ! e chi l' ignora

«Sempre l'ultimo è il papà. Lis. Vo a chiamar lo sposo mio. (" a"f'a)

Pan. Che? tu stessa? testa, addio!

LlS. (verso il Jondo)

Mio Filippo!... Pan. Chi è costui ?

Lis. Ah mio padre, è proprio lui,

È Filippo il locandier. Pan. Oh che colpo! oh che vergogna!

Me l'ha fatta quel birbante!.., Lis. Caro padre!...

PR ì M 0 Petulante ! T3 ho ad Alberto destinata,.. Non Io voglio. N Sciagurata !

(risolutamente)

13

Lis. Pais.

Lis.

Pan.

Sprezzo ogni altro pretendente , Sol Filippo mio sarà. Taci, taci, impertinente, Quel furfante non t'avrà. Taci, pettegola, vanne, lo voglio! Un padre in collera te lo comanda ! Quest'oggi, subito, dalla locanda Contro tua voglia ti strapperò. Se osi persistere nel tuo disegno Fino agli antipodi ti porterò; Non voglio repliche! dell'oste indegno Le inique cabale distruggerò. Vado, calmatevi... oh che paura! La vostra collera sfidar non oso... Ma pur, sappiatelo, d'un altro sposo. Contro mia voglia mai non sarò. Filippo è l'arbitro di questo core. Anche agli antipodi io l'amerò. Non ha più limiti il mio furore, Vanne, o una bestia diventerò!

(la spinge rabbiosamente nella sua camera , ne chiude la porta ed esce dal fondo smaniando)

FINE DELL'ATTO PRIMO.

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA

Giardino. Qua e per la scena alberi, tavolini^ sedie, ecc.

Parigini dell* uno e l'altro sesso entrano in iscena ricambiandosi saluti e strette di mano. JLa Siose.

Coro Bravi, bravi, ben tornati

Al convegno del piacer; Chi ci chiama spensierati

È sofista menzogner. Noi la vita salutiamo

Come sogno passeggier, E, scherzando, la godiamo

Fra gli amori e fra i bicchier.

(alcuni del Coro passeggiano * altri siedono leggendo gior- nali o bevendo)

La Rose Ehi, bottega? Il gazzettino.

(un garzone gli porge un giornale. La Rose legge)

Coro Rose) Dei teatri che si dice? LaR. Furoreggiano a Torino,

Fanatismo alla Fenice.

Ballerine incoronate ,

Pioggia d'oro, serenate... Coro Oh che procoli sfacciati!...

Che giornali svergognati!

Che stupende verità !

SGENA II.

Landolfo e detti. Pan. (rimane in jondo alla scena)

(Nessun qui mi conosce; Sentiamo quel che dicono Di me per la città.)

ATTO SECONDO 21 R. (dopo aver letto in silenzio 3 rìde forte)

Oh bella!... oh che spropositi!... Coro Leggete.

La R. M'ascoltate. (bg&)

-Pubblico rispettabile , -Inclita guarnigione; -Una donzella nubile -ÀI talamo si espone... -

CORO (ridendo sgangheratamente)

Una donzella al talamo!...

Che sciocco! che buffone! La R. Bellissimo è Y invito

Per chi non è marito... Coro Avanti. La R. (legge) -Ha doti etcetera

-E nella sua modestia

-Qual è si mostrerà. - Coro Che tanghero ! che bestia !

Ah! ah! ah! ah!,ah! ah!

Che mostro, che prototipo

Di rara asinità!

Pai*, (sempre in disparte)

(In un momento critico Son proprio capitato ! Balordi! non intendono Il senso figurato! Io faccio uno sproposito Se più rimango qua.) Coro Ma quest' originale

Nessun conosce ancora?

La R. (indicando Pandolfo)

Guardate; appunto è quello.

PAN. (con sorpresa e confusione)

(W han conosciuto... Uh! diavolo!

Andate alla malora.) (fi per andarsene)

La R. Fermatelo , fermatelo..*

L'amico, eccolo là.

CorO {inchinandosi a Pandolfo e salutandolo con caricatura)

Vi siam servi...

M ATTO

Pan. (bruscamente) Miei padroni.

Coro Un momento...

Pan. (per andarsene) Non llO tempo.

Coro Illustrissimo, perdoni...

II papà della ragazza

Noi vogliamo ossequiar. Pan. All'albergo e non in piazza

Mi dovete ricercar.

TUTTI (circondano Pandolfo)

Uomini Ma, signore, permettete...

Vi facciamo i complimenti...

Un marito, or via, scegliete,

Siamo tutti pretendenti;

Abbiam tutti i requisiti

Che potete immaginar,

Via, scegliete e la ragazza

Noi sapremo contentar. Donne (Se quel vecchio non impazza

È una cosa singoiar!)

Pan. (prorompendo rabbiosamente)

Impostori ! malcreati ! Vi conosco tutti quanti ! Quelli inchini mascherati Son tranelli da birbanti; Quel che scrissi ed ho stampalo Vi farò toccar con mano, Son mercante ed onorato E non faccio il ciarlatano. Via, scostatevi, lasciatemi! Non son uom da canzonar, Son Pandolfo Spartivenlo E so farmi rispettar.

CORO (deridendolo)

Scappa! scappa! oh che spavento! Questo nome fa tremar!...

(Pandolfo parte furiosamente ed il Coro gli lieti dietro ridendo)

SECONDO

SCENA IH.

Sala di Locanda come nell'alto primo. Lisetta sola.

Mio padre non si vede... In quale impaccio Mi ha messo il suo concorso ! Che dico, ohimè! che faccio? Speravo al mio Filippo esser consorte, Ma il padre vi si oppone... Ah! la mia sorle Troppo è crudele! Povera Lisetta! Sola , derisa... Che avvenir mi aspetta! Me meschina ! in ogni viso Parmi leggere lo scherno, Ogni sguardo, ogni sorriso, Parmi un atto insultator. Mal condanna il nostro amore Vana idea di stolto orgoglio; Questo strazio del mio core Non comprende il genitor. Ma un vano timore In me si destò, La voce del core Mentire non può. Di cento svenevoli Gli usali sospiri Con arti e raggiri Deluder saprò. Al riso le lagrime, Lo sdegno all' amore , Le preci al rigore A tempo opporrò; E il voto del core Compilo vedrò. (par

A T T 0

SCENA IV.

La Rose, Parigini dell'uno e dell' altro sesso; entrano tutti dalla porta comune. Filippo.

La Rose e Coro «Presto, olà, della Locanda? Fil. «Sono qui, chi mi comanda? Coro « Alla bella italiana

»Del concorso ci annunziate... Fil. «Ma, signori, perdonate,

«Non v'intendo... Coro «Oh questa è strana!

SCENA V. . .

Dorina e detti.

DOR. (chiamando)

«Cameriere?

CORO (additando Dorina) „È forse quella l

Fil. «Sì, signori...

Coro «Oh come è bella !

Fil. «(L' hanno presa per Lisetta ,

«Altro imbroglio nascerà.) Coro «(Non mentiva la gazzetta,

«È un modello di beltà.)

UOMINI (uers0 Dorina inchinandosi)

«Dell' italico giardino «Siete proprio il più bel fior; «Or nel cielo parigino «Siete l'astro dell'amor.

DONINE (sogghignando verso Dorina)

«Tanti pregi singolari

«Dove trovano costor ?

«In Parigi non son rari

«Queste stelle e questi fior. Don. "(Me infelice! a qual cimento

«M'esponeva il genitori...) Fil. «(Io già muovere mi sento

«A pietà del suo rossor.) Dor. «Miei signori , rispettate

«Una giovine onorata! (con forza)

SECONDO

-25

SCENA VI.

Anselmo e detti. .

DOR. {yede Anselmo e gli va incontro)

«Padre mio, sono insultata!

Cono (ad Anselmo)

«Voi suo padre? perdonate... Ains. «Ma spiegatevi, lo voglio!...

«Come va cotesto imbroglio? Cono «Non sappiam che cosa dire,

«La gazzetta c'ingannò;

«Ci vogliate compatire,

«Abbiam preso un qui prò quo. Ains. «Io non sono quel buffone...

Coro «Sì, signore, ella ha ragione,

«Mille scuse domandiamo...

«Fu un equivoco, un errore,

«Don Pandolfo conosciamo...

«Il ridicolo mercante

«Che l'avviso pubblicò,

«Questo scandalo galante

«NelP albergo provocò. Ains. «La mia figlia rispettate...

«Più frenarmi ornai non so....

«Ho capito... andate, andate...

«0 di bile affogherò. Dor. «(Per mia sorte il genitore

«In buon punto capitò,

«E dal pubblico rossore

«La sua voce mi salvò.) Fil. «(Fra le beffe e le risate

«Il concorso cominciò;

«Io le nozze progettate

«Senza affissi compirò.)

(il Coro parte facendo molti inchini e complimenti ad An- selmo. Filippo lo segue) AlNS. (a Dorina)

Che razza d' importuni ! In quale albergo

|$ ATTO

Son capitato mai! Povera figlia!

Per un noni senza cor, senza cervello,

Fosti esposta al zimbello.

Or m'ascolta; vo' farti , o mia Dorina ,

Un bel regalo... Dor. E quale?

Aks. Lo indovina.

Senza affissi un marito io t' ho trovato.

È un giovine onorato ,

Pietro Belfiore; oggi farem le nozze. Dor. Quest'oggi? (Ohimè! che dice!) (coti dolore)

Aws. Vanne, non dubitar, sarai felice.

(Dorina entra nel suo appartamento. Anselmo esce da un9 altra parte)

SCENA VII.

Pandolfo seguito da Alberto.

Pan. (smanioso e trafelato)

Ah la rabbia mi strozza! è un gran portento Se non schiatto quest'oggi. Alb. (salutandolo) Padron mio.

Pan. (con istizza senza guardarlo)

Padrone un corno! Soffocar mi sento! Alb. Messer Pandolfo... p^Araw'lsandol°) Siete voi, signore?

Perdonatemi... ohimè! povera testa! Alb. Che cosa vi molesta? Pan. Sono fra mille diavoli; gli affissi,

La figlia, i pretendenti, il locandiere...

Ma sloggierò di qui... Alb. Perchè, signore ?

Pain. Perchè, perchè... perchè quel malandrino

Di Filippo la figlia m'ha stregato. Al,b. Che mai dite! Filippo è ammogliato. Pain. Come? come? (con collera)

Alb. Parlato ho con sua moglie.

Pain. Che canaglia! Crede essere in Turchia?

V'è la galera per la birgamia! Alb. Ma vostra figlia?

SECONDO 17 Pan. Quella sconsigliala

Corrisponde al briccon... Alb. Ma la mia mano...

Pan. Con vostra buona pace ha ricusato...

Alb. Ma VOI*.., (insistendo)

Pain. Ma, ma... il malanno, seccatore!

(parte indispettito)

Alb. Chi lo avrebbe mai detto! ed ha saputo Ingannarmi cosi ?

(vede Dorina che esce dal suo appartamento)

SCENA Vili.

Dorina e detto.

Alb. Dorina) Venite pure..»

Dor. Signor...

Alb. Tutto mi è noto...

Dor. II genitore

Mi costringe alle nozze. Alb. Il vostro cuore

Consente a un nodo indegno; ah lo sappiate,

Il vostro fidanzato... Dor. Ohimè ! parlate...

Alb. È ammogliato !...

Dor. (con sorpresa) Come? e il padre mio? Alb. II segreto a lui stesso ho rivelato. Il traditor Filippo...

SCENA IX.

Lisetta e detti.

LlS. (na udito le ultime parole di Alberto e si avanza)

i Traditore !

Perchè maltratta un locandier d' onore? Dor. (Oh ciel!)

Alb. Sì, Io ripeto, è un tristo arnese ;

Tentò sedur questa ragazza... Lis. Voi?

Sedurvi?

28 ATTO

Dor. Ah sì, pur troppo ! io non resisto!

To' ritirarmi altrove. (pane) Lxs. Oh che impostore!

M' ingannava e per me fingeva amore !

(passeggiando su e giù per la scena)

(Traditori non son Lisetta Se non fo di te vendetta!)

Alb. (passeggiando anch'esso in collera)

(A' miei sguardi... oh che babbuino!

Parve un giglio, un cherubino!) Lis. (Troverò, se m' hai tradito ,

Vecchio o giovine, un marito.) Alb. (Fra gli scherzi, e nuovi amori

Quest'affetto io scorderò.) Lis. (Ecco appunto un pretendente...)

(verso Alb, e si ferma)

Alb. (salutandola) Vi SOn servo riverente?...

LlS. (mostrandosi oltremodo affabile ed amorosa)

Vorrei dirvi... non ardisco...

Son confusa... Alb. Non capisco.

Lis. Io vorrei... ma ne ho rossore..,

Alb. Signorina, fate core...

Lis. , Per puntiglio, per dispetto

Vi ho contato una bugia... Alb. Una sola, avete detto?

Poco mal, signora mia... Lis. Di Filippo io non son moglie...

Alb. Che mai dite? Ed è pur vero?

Lis. Si, vel giuro, menzognero

Fu il mio labbro, ma pentita... Alb. Voi pentita?

Lis. (sospirando) Questo core

Non sa ancor che sia l'amore! Alb. Voi scherzate... oh questa c bella!

Lis. No davvero, non lo so.

Ale. Noi sapete? Bricconcella!

Cos' è amor v' insegnerò.

È T amor quel foco arcano

SECONDO 29

Che uno sguardo ha in me destalo,

Io tentai sopirlo invano,

Più potente divampò.

(Casca, casca! m'hai burlato,

A mia volta io riderò.) Lis. Che diceste! Ah ! sento anch' io

Questo dolce arcano foco!

Non ha molto nel cor mio

Un accento lo destò.

(Casca! casca! a poco a poco

A' miei piedi ti vedrò!) Aj.b. Voi mi amate?

Lis. Ed a sposarmi

Siete pronto? àlb. Oh questo no.

Ho deciso di burlarmi

Delle donne, e lo farò. Lis. E degli uomini il costume

Ancor ÌO Seconderò. (con ironico scherzo)

Alb. Per piacere al gentil sesso

So ben io quel che ci vuole,

Molte amarne a un tempo stesso,

Avvampar colle parole,

Qual volubile farfalla,

Riposar di fiore in fior,

Questa è legge che non falla

Nella scuola dell' amor. jis. Per piacere al sesso forte,

So ancor io quel che ci vuole:

-T'amerò fino alla morte,-

Dir con languide parole;

Come 1' iri al guardo amante

Presentare ogni color,

È la legge più costante

Per accenderlo d'amor. {Alb. parte dal fondo) Lis. Son pure sfortunata! Maledetto Il mio crudel destino! Sperai di far dispetto A Filippo sposando il signorino Ma fu di me più scaltro...

30

ATTO

SCENA X.

Pandolfo e detta.

Pan. (giubilante) Ah figlia mia !

Che stupenda notizia! Un militare Di grado superior s' è presentato,.. Ei qui sarà fra poco. Bada bene , Con questa gente non si può burlare... Eccolo; non far scene, Non ricusar s' ei chiede la tua mano.

SCENA XI.

Filippo e detti.

FiL. (travestilo da colonnello inglese s con lunghi baffi, ecc.)

State voi, signor Pantofola? Pan. Vorrà dire, signor mio,

Don Pandolfo Sparavento. Fil. JeS; Pandolfa.

Pan. (** inchina) , SOU Ì0.

Fil. Buono, buoqo! ben contento!

Voi permetter? Pan. Mio padrone!

Parli pure. , Lis. (Sconosce Filippo) (Che birbone!

È Filippo!) Fil. Don Pantofola

Aver molto testa grossa...

Vostra figlia?... Pan. (ìndica Lisetta) Eccola , è questa!

FlL. Pelle! (guardando Lisetta)

Pan. Pelle ? ha carne ed ossa !

Fil. V eri faine , esser modesta ;

Vostro avviso avere letta,

Ma più belle di gazzetta

Vostra figlia, in verità.

Pan. (piano a Lisetta)

(Presto, presto, un beli' inchino.)

SECONDO 51 LlS. (Con rabbia verso Filippo)

(Come finge il malandrino !)

FlL. (a Landolfo accennando Lisetta)

Stare un po' vergognosetta... Pai*. Essa è ancora semplicetta...

(Alza gli OCChi, COSpettone! (piano a Lisetta) FlL. (Son Filippo il locandiere ) (piano a Lisetta)

Lis. (a Fil-) (Ti conosco, sai, briccone!)

Pan. Che ne pensa?

Fil. Se piacere

Mia persona a figlia belle,

Io, britanne colonnelle,

Presto, presto, sposerò. Pan» Colonnello!... Lis. (con istizza) Aspetta, aspetta...

Pan. Oh che onore!... Orsù, Lisetta...

FlL. Rispondèr... (a Lisetta)

Lis. (con caricatura) Risponderò. Mie graziose colonnelle

10 per lei non esser belle, A' suoi detti non credère... Non vi voglio, signor no.

Fil. (Son confuso, sbalordito,

Non comprendo, non ragiono;

Mi ricusa per marito,

E il motivo non si sa.) Pan. (Che cervello indiavolalo! -

Oh che razza di figliuola !

Ha deriso e ricusato

Un signor di qualità!) Lis. (Ah furfante, traditore!

A burlarmi imparerai ;

Vendi pur l'indegno core.

A Lisetta non si fa.) Pan. Via, finiamola, fraschetta,

Chiedi scusa al forestiere... Lis. Chieder scusa? Troppa fretta.

11 suo nome conoscete ? Donde venne?

32 ATTO SECONDO

Fil. Star inglese ,

Decorate dal paese,

Colonnelle Breke-Brok. Paiv. Breke-Brok! che bel casato!...

Lis. (Che briccon matricolato!

Come recita la parte!)

FlL. (porgendo alcune carte a Pandolfo)

Not inganno ; ecco mie carte...

Pan. Via, Lisetta... {indica le carte)

Lis. Non Io voglio;

Ve lo torno a replicar. Fil. (Ma quale stranissimo (piano a Lisetta)

Dispetto t' accende ?

Cotesta tua smania

Mi sdegna, m'offende.)

Goddam! queste ingiurie

Voler vendicar !

Tremare Pantofola

Di Set Breke-Brok.

Ltò. Si Calmi, non s'agiti, (deridendo Filippo)

Signor pretendente;

Deh, lasci nel fodero

Il brando innocente!

Di sangue femmineo

Noi voglia macchiar;

Si cerchi altre vittime ,

Signor Breke-Brok. Pain\ (* Lis.) (Silenzio! Silenzio!...

Ragazza sventata!

Ti strappo, se seguiti ,

La lingua sguajata... (a FU.) La giusta sua collera

Deh voglia placar ,

Non badi a una stupida,

Signor Breke-Brok!...

(Lisetta entra nella sua stanza Filippo pai te sdegnate dalla porta comune Pandolfo ^ dopo aver tentato di placare Filippo , segue Lisetta)

FINE DELL' ATTO SECONDO,

ATTO TERZO

SCENA PRIMA,

La solila Sala di Locanda. Coro di Camerieri.

Che rumor! che confusione! Che continuo andirivieni ! Fin la testa del padrone Nella luna se ne andò.

Che si vuol? che si domanda? La ragazza del concorso. Per dar grido alla locanda Proprio a tempo capitò.

S G E N A IL

Filippo e detti.

FlL. (vestilo da locandiere come nell'atto primo)

Bene, bene, giovinetti, In buon punto radunati. I galanti zerbinotti Saran tutti canzonati. Quel buffone di giornale Noi vogliamo corbellare, Un* astuzia singolare Ho saputo immaginar.

Coro Neil' impresa originale Vi sapremo secondar.

Fil. Per aver la sua figliola

Mi son finto colonnello; Se non tien la sua parola Io lo provoco a duello, Lo minaccio, lo spavento. Non ardisce rifiutar, Travestiti, in quel momento Vi potete presentar.

34 ATTO

Coro Oh che genio! Oh che talento!

Quale astuzia singoiar!

Nell'impresa originale

Vi sapremo secondar. Fil. Zitti , attenti , secondate

Con prudenza il mio progetto;

Ad un cenno vi mostrate ,

Eseguite quel che ho detto,

Io v' invito quanti siete

Le mie nozze a festeggiar. Cono Grazie, grazie, non temete,

Vi sapremo secondar. {partono t

SGENA III.

Alberto solo.

Alb. No , scordarla non posso; il suo dolore Era mendace o vero? Noi so, ma al mio pensiero Quella dolce mestizia è ognor presente E. come in lei trasfuso, il cor la sente. Del primo amore il vergine

Sogno per lei tornò, E di speranze rosee La vita s' infiorò. Fu breve sogno! - rapido

Per me si dileguò! Muta, deserta l'anima Nel suo dolor restò.

SCENA IV.

Dorina e dello.

Alb. Voi qui, signora? E con qual fronte osate Presentarvi a' miei sguardi ? Ingrata !

Don. A torto.

Signor, voi m'oltraggiate, Un equivoco è nato; di Pandolfo

TERZO 35

Mi credeste la figlia ed io credea

Essere fidanzata al locandiere. Alb. Eppur foste promessa... Dor. Ad un amico

Di mio padre; ma alfin tutto è scoperto.

Colle lagrime mie, colle preghiere,

Commossi il genitore;

Pietoso al nostro amore

Egli sarà, lo spero, ed or tremando

La mia sentenza attendo. Ale. Ed io ingiusto ?

Perdon vi chiedo.

SCENA V.

Anselmo e detti.

Ars. Figlia, ti consola.

Belfìor mi sciolse dalla sua parola. Dor. Oh gioia !

Alb. E fia pur ver?

Don. Ah padre mio!

é Ecco lo sposo cui prescelse il core!

(indicando Alberto)

Alb. Signor, poss' io sperar?...

Aws. Verace affetto

Se per mia figlia voi nutrite in petto .

Ella fia vostra. Dor. (con gioia) Ah padre! km. Andiam , ci aspetta

La povera Lisetta.

Sarà felice anch'essa, e corbellato

Rimanga il ciarlatano

Che l'origin scordò del suo casato.

(entrano tutti nelle stanze di Lisetta)

SCENA VI.

Paudolfo solo.

Pan. A momenti qui giunge il colonnello. Quella sciocca ostinata

56 ATTO Non sa dir che: noi voglio. Come dirlo all'inglese? In tale imbroglio Non mi son mai trovato in vita mia. Qui è meglio far fagotti ed andar via.

(si avvia verso il fondo e $' incontra

S G E N A VII.

Filippo e detto,

FlL. (nuovamente travestito da Colonnello inglese)

Dove andar? Fermare, olà!

Pan. (sbigottito)

(Terremoti! eccolo qua.)

Fil. Don Pantolfa, io qui presente,

Ricordar vostra parola , Io star scelte pretendente Vostra figlia per sposar.

Pai*. Le dirò... (Non so che dire...)

Io son pronto... cioè.... mia figlia- Elia deve compatire... Non lo posso contentar.

FlL. (sorpreso)

Non potere? Aver promesso, E dovere mantener.

PàK. (sempre più imbarazzato)

Le dirò... con suo permesso.

FlL, (risolutamente)

Non volere replicar !

Breke-broke colonnelle !

Se non far vostro dovere

Io voler tua brutta pelle

Con mie palle crivellar. Pai>. Questo è troppo, mio signore,

È mia figlia che non vuole... Fil. Voi se avere un po' d' onore

Una sfida ora accettar.

Pan. (spaventato)

Una sfida!...

terzo : Fil. Not parola ,

Testimonii qui chiamar.

(fa un cenno verso l'uscio di fondo ed entrano quattro ca merìeri della locanda travestiti da militari inglesi: Filipp presenta a Pan. due pistole e la spada di uno dei camerieri

Qui star spada e qui pistola ; Voi dell'arma aver diritto; Io conoscere la scuola Di tirare e sparar dritto. Sceglier presto ; questo affronto Io volere vendicar; A combattere star pronto, E voi morto qui restar.

Pài*, (guardando atterrito le armi)

(Una spadai una pistola!...

Gli rinunzio il mio diritto.

Io non son mai stato a scuola,

Se mi batto sono fritto.)

Riflettete... non ho torto...

Non so Tarmi maneggiar,

Se il volete, io son già morto,

Ve lo posso dichiarar. Fil. Presto, all'armi, non intendere,

Non ammettere ragione,

Voler fare due Pantofole

Se battaglia ricusar. Pak. Non sJ incomodi , padrone,

Un Pandolfo io vo' restar.

FlL. (sguainando la sciabola lo minaccia)

In guardia, Don Pantofola, Voler da voi vendetta, Voi ricusar la figlia , Ed io tagliare a fetta... (Le gambe gli vacillano , Più reggersi non può... Innanzi a lui dal ridere Frenarmi ornai non so.) Pan. Non reggo... Ohimè! lasciatemi!... Salvatemi !... soccorso!...

38 ATTO

Son stato una gran bestia, Annullo il mio concorso!... (Le gambe mi vacillano... Più polso ornai non ho... A' danni miei quel diavolo 1/ inferno scatenò.)

(alle grida di Pandolfo entrano)

SCENA ULTIMA.

.insellilo, Dorina, Lisetta, Alberto, tutti dall' ap- partamento di Pandolfo. Altri camerieri, travestiti da militari ed altri no, dalla porta comune. Detti.

Tutti Cos'è stato? Cos'è stalo?

Don Pandolfo !... Lis. (accorrendo) Padre mio!....

Pah. Io son morto!... Figlia, addio!...

Tutti Ma che avvenne?... Pas. Quel soldato

La mia vita ha minacciato;

Non ascolta la ragione

E mi vuole assassinar. Coro Colonnello, or via, parlate. (a FiL)

Fil. Don Pandolfo esser poltrone...

Coso Ma da lui che domandate?

Fil. 0 dar figlia od ammazzar.

Pan. (tremando)

La mia figlia... non Io vuole... Fil. Mantener vostre parole...

Pain. Ah Lisetta! son perduto

Se ti ostini a ricusar!

FlL. (minacciando nuovamente Pandolfo)

Dunque in guardia!... Pan. Aiuto!... aiuto!...

Lis. Colonnello, abbasso Tarmi!

Io SOn VOStra! (stende la destra a Fil)

Pan. (respirando) Per salvarmi!...

Brava figlia!... ed è pur ver? Lis. e Fil. È cessato il nostro affanno!...

terzo m

Pan. Colonnello !... (raccomandandosi)

FlL. (Sl toglie i bqffìj si leva il cappello e getta via la spada. I camerieri fanno lo stesso) ]\q^ inganno!

Son Filippo il locandier. (risa generali)

Pan. (nella massima sorpresa)

Come? Come? Ah scellerato! È quel furbo mascherato? A Pandolfo un tale affronto? Una sfida minacciar? Senza Toste hai fatto il conto, In cucina puoi tornar. Fil. (A tal colpo inaspettato

Sbuffa il vecchio corbellato...) riuscito il bel progetto (a lìcita)

Che ho sapulo immaginar; La tua mano, a suo dispetto, È forzato ad accordar.) Lis. (Oh momento inaspettato !...

Ogni equivoco è svelato. Tace alfine in questo core li geloso palpitar. Spero sol del genitore Or la collera placar.) Ahs., Don., Ale., Coro

(A quel colpo inaspettato Sbuffa il vecchio corbellato; Del concorso il gran progetto Vede in aria svaporar. A Filippo fla costretto La figliola ad accordar.)

Pan. (furibondo a Filippo)

Impostore Breke-Brok! No, mia figlia non avrai!

(afferrando per un braccio Lisetta)

Vieni meco! Fil. (frapponendosi) No , giammai !

Siamo sposi!... Lis. (supplichevole) Padre mio!...

Pan. Chi comanda qui son io,

Quel birbante non t'avrà.

40 ATTO TERZO

TcTTI (circondano Landolfo pregandolo)

Don Pandolfo, siete padre,

Air amore perdonate! Pan. Perdonar?... non lo sperale...

Tutti Se il consenso negherete

Da ciascun si riderà. Paiv. Basta, basta! vinto avete!...

(Fui burlato, e ben mi sta.) Cobo Don Pandolfo, bravo, evviva!

Questo nome non morrà.

E di voi memoria viva

Sulla scena resterà.

Paint. (con entusiasmo)

Oh Pandolfo avventurato! Se ha fallito il tuo progetto, Il tuo nome almen soggetto Di commedia diverrà.

LlS. (wso gli ascoltanti)

Non badate ai concorrenti, Giovinette innamorate , Al primiero ognor serbate Neir amor la fedeltà.

Nei difficili cimenti Vince sempre un cor costante E T astuzia dell' amante Un compenso troverà. Cono Don Pandolfo, bravo, evviva!

Questo nome non morrà, E di voi memoria viva Sulla scena resterà.

FINE.

ELENCO DEI LIBRETTI D'OPERE TEATRALI

PUBBLICATI COI Tiri DI

FRANCESCO LUCCA

pAdelia

y?Adriana Leccuvreur /?Allan Cameron

Anna Bolena p A tata pAltila

pArmandoil gondoliero

Beatrice di Tenda

Belisario ^Bernabò Visconti

Capuleti e i Montecchi ^Caterina Howard pCellini a Parigi

Chi dura vince

Chiara di Rosenberg ^Clarice Visconti ^Cristoforo Colombo pDante e Bice pDon Checco pDon Crescendo ;pDon Pelagio ^Dottor Bobolo pDue mogli in una ^Elena di Tolosa

Elisa ^Elvina

Eran due or son tre pEsmeralda pEster d'Engaddi pFolco d'Arles ^Funerali e Danze ^Gabriella di Vergy

Gemma di Veigy ^Giovanna di Castiglia ^Giovanna I di Napoli ??Giralda pGU Ugonotti pG\i Studenti ^Griselda

Guglielmo Teli pi Due Figaro pi Falsi Monetari pi Pirati spagnuoli

Il Crociato in Egitto

11 Barbiere di Siviglia

Il Giuramento pll ritorno diColumella pi Gladiatori pll Birrajo di Preslon

Il Bravo p\\ Convito di Baldass. plldegonda pi Martiri pi Masnadieri p\\ Borgomastro di

Schiedam pll Corsaro pll Deserto. OdeSinfon. pll Giudizio Universale

Oratorio pll Mantello pll Matrimonio per con- corso

Il Nuovo Figaro

I Puritani e i Cavalieri pll Reggente

II Furioso pll Templario

Il Turco in Italia Il Pirata pll Franco Bersagliere pJone La Gazza ladra La Pazza per Amore pLa Cantante

La Cenerentola pLa Favorita pLa figlia del Proscritto pLa Figlia del Reggim. pLa Maschera La Muta di Portici pLa Prova di un'opera seria

pLa Regina di Leone p L'Arrivo del signor zio pL'Assedio di Leida

La Sonnambula

La Straniera pLa Valle d'Andora pLa Villana Contessa

pLazzarelIo pLa Vivandiera L'Elisir d'Amore pLeonora

pLe Nozze di Messina

pLe Precauzioni L'Italiana in Algeri Lucia di Lammermoor Lucrezia Borgia

pLudro

pLuigi V

pLuisella , o la Cava- trice del Molo

pL'Uomo del Mistero

pL'Osteria d'Andujar

pMiniere di Freimberg

pMarco Visconti

pMaria regina d'Inghil- terra Marino Faliero

pMargherila

pMatilde di Scozia

pMedea

pMignonè Fan-fan Mosè

pNon lutti i pazzi sono all'ospedale

Norma

Otello pPipelè

pPaoIo e Virginia Pa risina pPoliulo pPelagio

pRoberto il Diavolo

Roberto Dcvereux

Semiramide pSer Gregorio

Torquato Tasso

Un'Avventura di Sca- ramuccia pUn Geloso e la sua

Vedova pViplclta ^Virginia

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